Intelligenza artificiale: opportunità o minaccia per il farmacista?
L’Intelligenza Artificiale sta permeando ogni ambito e aspetto della nostra quotidianità ed è molto difficile arrestarne la progressione. Il percorso verso il cambiamento e l’innovazione sono inevitabili, impossibile tornare indietro.
Perciò è meglio non avere un approccio negazionista o eccessivamente critico nei suoi confronti, ma piuttosto cercare di comprenderne le logiche e le potenzialità.
Nel settore sanitario l’lA è già ampiamente utilizzata per l’efficienza e l’ottimizzazione dei processi interni, ma anche per la diagnosi e la prevenzione poiché, gli strumenti a disposizione, riescono ad essere estremamente precisi, riducendo al minimo la possibilità d’errore.
Ma è già utilizzata dalle strutture sanitarie per l’analisi e la gestione dei dati relativi ai pazienti. Nel farlo è opportuno non perdere di vista la privacy di persone fisiche, quindi i rischi legati ai processi di decisione automatizzata, basati sulla lettura e l’elaborazione algoritmica di dati.
Sebbene “obbligate” dall’emergenza Covid, le farmacie hanno già dimostrato di essere pronte a questo cambiamento.
Nel corso della pandemia, infatti, il servizio di tracciamento dei contatti (contagi) e quello relativo ai vaccini antinfluenzali, sono stati realizzati grazie a innovative tecniche di digitalizzazione.
Ma la trasformazione in atto necessita di un cambio di paradigma, soprattutto in quelle categorie professionali troppo ancorate alla tradizione e riluttanti verso qualsiasi forma di innovazione.
I farmacisti devono imparare ad accettare e a governare la digitalizzazione, se necessario anche attraverso un percorso di formazione, affinché determinati processi non risultino ostici o addirittura d’ostacolo alla propria attività.
Un altro punto di contatto fra la farmacia e l’IA è rappresentato da tecnologie all’avanguardia come i magazzini automatici. Robot in grado di riconoscere e stabilire come e dove stoccare i medicinali che evitano operazioni ripetitive e forniscono informazioni preziose al titolare.
Fra queste anche i dispositivi di lettura automatica in grado di ridurre i carichi di lavoro e capaci di semplificare documenti lunghissimi o l’utilizzo delle Chat GPT (Chatbot specializzato nella conversazione con un utente umano) nella gestione dei Social e delle comunicazioni con i clienti.
La Farmacia dei Servizi ha fornito un’occasione in più per familiarizzare con l’IA poiché gli strumenti di diagnostica più moderni si avvalgono di configurazioni digitali ben integrate con soluzioni di Intelligenza Artificiale.
Una tecnologia innovativa che può fornire strumenti utili al farmacista per interagire e carpire dati rispetto alle abitudini di acquisto dei clienti, ma che facilitano notevolmente l’esperienza di acquisto dei consumatori.
Fra questi vale la pena menzionare Prevedo, la soluzione di intelligenza artificiale in grado di individuare i comportamenti di acquisto dei clienti, per consigliare prodotti di loro interesse.
Ma, nel Customer Journey, è bene considerare quando è opportuno utilizzare strumenti di IA e quando invece è preferibile l’intervento di un farmacista di persona.
Si pensi alle richieste urgenti che riguardano la salute e alla necessità di essere rassicurati e compresi come solo un essere umano è in grado di fare.
Pertanto, se è vero che l’IA rappresenta una svolta epocale per l’intera umanità, è altrettanto vero che non potrà mai sostituire completamente l’uomo, se non nello svolgimento di un determinato compito costituto da istruzioni trasferite dall’uomo stesso.
Il segreto è coglierne tutte le opportunità, sfruttarne al meglio le potenzialità, evitando di considerarla solo ed esclusivamente una minaccia.